Certificazione EI120 murature in blocchi di cls (pareti tagliafuoco con altezze maggiori di 4m) armati con nervature interne in C.A.

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Si riporta di seguito la valutazione eseguita per la certificazione di resistenza al fuoco di una parete tagliafuoco (non portante) da realizzare nel comune di Landriano (in provincia di Pavia).

particolare di una delle pareti tagliafuoco realizzate

Questa è la tipologia di strutture più ricorrenti per le quali ci viene richiesta la certificazione di resistenza al fuoco, sia nel caso di pareti esistenti sia nel caso di pareti di nuova realizzazione. Nel caso qui esposto, essendo un manufatto di nuova realizzazione, si sono eseguite anche le verifiche a freddo, tra cui quelle relative alla spinta del vento ed alle sollecitazioni sismiche. Oltre alla verifica a flessione si è eseguito il progetto e la verifica a taglio della parete che si considera incernierata alla base ed in sommità e vincolata tramite barre da C.A.. Le barre in sommità sono libere di scorrere realizzando un tipo di vincolo a manicotto per permettere la naturale deformazione dei tegoli di copertura. Il vincolo a manicotto è di semplice realizzazione in quanto è sufficiente “annegare” all’interno delle nervature verticali le barre d’armatura mentre nelle solette di copertura viene realizzato un foro all’interno del quale le barre stesse sono libere di scorrere.

sezione manicotto in sommità – (particolare allegato al CERT.REI ed ai disegni esecutivi consegnati all’impresa)

Le sollecitazioni sismiche si sono ottenute in funzione del luogo applicando le sollecitazioni previste dalle N.T.C. 2018:

Fa=(Sa Wa)/qa [7.2.1]

dove

Fa è la forza sismica orizzontale distribuita o agente nel centro di massa dell’elemento non strutturale, nella direzione più sfavorevole, risultante delle forze distribuite proporzionali alla massa;

Sa è l’accelerazione massima, adimensionalizzata rispetto a quella di gravità, che l’elemento non strutturale subisce durante il sisma e corrisponde allo stato limite in esame (v. § 3.2.1);

Wa è il peso dell’elemento;

qa è il fattore di duttilità del componente. Per schemi di calcolo a mensola incastrata qa= 1, mentre per altri schemi di calcolo qa = 2.

In assenza di specifiche determinazioni, per Sa e qa si è fatto riferimento a documenti di comprovata validità.

Sa = S ag/g [3 (1 + z)/(1+(1-t)2) – 0.5]

Verifica a caldo

Per effettuare la verifica a caldo è stato necessario determinare per l’EI richiesto (120′), la mappatura termica del blocco e la temperature in corrispondenza delle barre su un pilastro. Questi si sono ottenuti modellando l’elemento con il programma ad elementi finiti Thermocad  ed i risultati numerici si riportano nei seguenti grafici:

modello e mappatura termica per valutazione analitica di resistenza al fuoco (valutazione indicata negli allegati al CERT. REI)

Si è proceduto determinando la riduzione di risistenza delle barre in funzione della temperatura raggiunta a 120′ e andando ad individuare la sezione reisstente ci cls utilizzando il metodo dell’isotermo 500.

decadimento di resistenza delle barre d’armatura in funzione della temperatura – grafici allegati alla valutazione analitica di resistenza al fuoco indicata negli allegati al CERT. REI

L’analisi a caldo dovrà eseguirsi in condizione deformata, in quanto, per effetto della temperatura, il lato esposto all’incendio genererà una dilatazione del materiale e la formazione di una curvatura della parete (la parete tenderà a “spanciare” sul lato esposto al fuoco); per questo motivo si dovranno valutare le sollecitazioni di flessione dovute all’eccentricità del peso proprio in condizione deformata e valutando quindi il momento di secondo ordine generato

calcolo momento secondo ordine da deformata – (valutazione analitica di resistenza al fuoco allegata al CERT.REI.)
sezione resistente a caldo (metodo dell’isoterma 500)
(valutazione analitica di resistenza la fuoco allegata al CERT.REI.)

Si è determinata per tentativi la dimensione delle nervature, il passo e il diametro delle barre di armature. Nel caso in esame, per uno spessore della muratura pari a 19,5cm, una altezza della parete di circa 5,5m, con un passo delle nervature di 3m, si sono armate le stesse con n.4 barre di diametro 8mm.

calcolo delle barre di armatura necessarie a garantire la resistenza EI120 richiesta (valutazione analitica di resistenza la fuoco allegata al CERT.REI.)


Certificazione R90 di lastre predalles senza dispositivo antiscoppio (sfoghi delle sovrapressioni)

In primo piano

Un problema diffuso, soprattutto in autorimesse esistenti e datate, è la presenza di solette di copertura in lastre predalles prive di dispositivi antiscoppio. Un esempio di dispositivi antiscoppio (denominato anche sfiato di sicurezza) è riportato alla pagina del produttore Ruredil https://www.ruredil.it/prodotti/jet/.

Si riporta di seguito la procedura utilizzata per la certificazione di lastre predalles prive di dispositivi antiscoppio all’interno di un’autorimessa.  La certificazione mediante metodo tabellare, e quindi secondo la tabella D.5.1 Allegata al D.M.16/02/2007, prevede la presenza di dispositivi antiscoppio. Sarebbe stato possibile seguire l’approccio tabellare, andando ad eseguire un foro sulla parte inferiore della lastra predalle in corrispondenza di ogni alleggerimento. Per evitare tale tipo di lavorazione si è preferito procedere alla valutazione analitica della resistenza al fuoco delle solette.

tabella D.5.1 – D.M. 16/02/2007 – valutazione tabellare solette – resistenza al fuoco caratteristica R – le solette predalles rientrano nella tipologia “solai a lastra con alleggerimento”

Prove sperimentali hanno evidenziato che lo scoppio del fondello della lastra predalles, utilizzando la curva di incendio alla ex C.M. n.91/61, avvenga intorno al 20° minuto.

Ciò premesso è stato possibile analizzare la lastra predalles imponendo che le nervature della stessa (non più protette dal fondello in C.A. per via dello scoppio dello stesso) si trovino improvvisamente sollecitate da una temperatura che non è quella all’istante zero della curva ISO 834 (20°C), ma quella corrispondente a 20′ dall’inizio dell’incendio (785°C). Pertanto, si è verificata la sezione allo stato limite ultimo, utilizzando la combinazione dei carichi “eccezionale” e si è determinato il tempo “X” a cui la sezione del solaio giunge a collasso, sotto l’azione dell’incendio standard “traslato” di 20′.
Si è determinata così la resistenza al fuoco data da: R= X+20 [minuti]

CURVA ISO 834 TRASLATA DI 20′

Essendo richiesta una resistenza di 90′, si sono effettuare le verifiche con le temperature  al 70° minuto della ISO 834 traslata di 20′. La verifica con le condizioni sopra riportate hanno permesso di certificare la soletta per la resistenza al fuoco richiesta dal progettista antincendio e pari ad R90 senza dover eseguire fori di sfiato per le sovrappressioni e/o interventi di protezione.

mappatura termica a 70′ (ottenuta con sollecitaz. della curva ISO 834 traslata di 20′) –                                      soletta predalles R 90